Monday, September 16, 2013

Voglio una quasi-vera




Trent’anni fa, quando eravamo giovani, le più fortunate di noi andavano a fare le vacanze a Marrakech e riportavano da là bellissime borse false che -si sussurrava- erano fatte dagli stessi artigiani che lavoravano le “vere” per Cartier e Saint Laurent quindi erano assolutamente identiche... 
Adesso si va invece dai senegalesi che vendono i falsi che i cinesi affidano loro da smerciare sui mercatini. 
Però ci sono falsi da quattro soldi e falsi di lusso che vengono venduti con  tesserini di garanzia  numerati che dovrebbero garantirne l’autenticità e invece sono solo fatti pagare di più. Così come vengono fatti pagare di più i falsi vintage, ovvero le false Vuitton o Chanel invecchiate ad arte e poi smerciate per “vere d’antiquariato”.
E a questo punto? Il buon senso imporrebbe di lasciar perdere tutto sia i falsi “dei banchetti” che quelli venduti ogni tanto nelle boutique dove si racconta  di aver conosciuto uno che conosce un importatore etc...
Ma poi ci sono i casi umani. Per esempio il mio, che dico sempre che morirò contenta solo il giorno che potrò avere al braccio “una firmata “ vera o quasi vera che sia, però bellissima. 
E quindi, attenzione ai particolari!
- Alla fodera per cominciare: più è di pelle (e per chanel pelle rossa) più la borsa e’ simile all’originale.
- Ai manici: devono essere sempre di vacchetta chiara per Vuitton, con catena per Chanel.
- Alle cerniere: per Vuitton, Prada & co devono avere le cifre del marchio incise a una estremità.
- Alle chiusure: Quelle di Chanel sono sempre subito dietro il marchio, e non sotto. Quelle di Vuitton con un lucchetto.

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