Perchè le sempreverdi?
Perché un blog?
Di cosa vuole parlare?
E perché a scriverlo sei tu?
E infine, last but non least ovvero ultimo, ma non per questo meno importante:
ma tu, poi, chi sei?
Le vostre domande di questi giorni mi hanno talmente
sommerso che ho fatto fatica a riemergere.
Ma l’ho fatto perché : a) sono vanitosa e parlare di
me è uno dei mie argomenti preferiti .E poi B) non avevo pensato, scusate, non si può lavorare
a un blog, voi e io, se non si sa tutto per bene. E quindi, ecco.
CHI SONO
figlia di un giornalista, madre di una
giornalista e nonna di una 22enne che sta arrabattandosi per fare la
giornalista anche lei, mi chiamo Roberta Marioni, sono milanese, classe 1935,
il liceo dalle suore e la laurea alla Bocconi. Ho cominciato a lavorare alla
rivista Amica con una rubrica per le ragazzine e sto terminando ora la
carriera a “Confidenze” con una sulle over 60. Nel mezzo c’è stata tanta
manovalanza in altri giornali, un matrimonio di quasi 50 anni (ora sono vedova),
due figli, tre nipoti, altri tre “a distanza” in India che appena posso vado a
trovare,un cane di nome Leone e tanti viaggi.
PERCHE HO FATTO UN BLOG Perchè mi piace
chiacchierare con le donne più o meno della mia età: so per esperienza che di
loro non si occupa mai nessuno, e allora occupiamoci noi di noi stesse!
PERCHE L’HO CHIAMATO LE SEMPREVERDI
Perché noi donne dai 60 in su oggi ci rinnoviamo sempre, siamo delle
eccezionali sempreverdi. La nostra generarione è passata, indenne, e
attraverso guerre, matrimoni divorzi, aborti, la pillola, Hollywood,
Bollywood il computer… ”Reggiamo” tutto…adesso anche il blog
MA COS’E’ POI UN BLOG? Un diario (mio) a cui voi collaborate, se volete, rispondendo e commentando. Potete dire tutto quello che volete, anche che non siete d’accordo, naturalmente, con quello che scrivo
E DI COSA PARLEREMO? Di mariti, figli nipoti,salute,
lavoro, pensioni, carovita, seconda età, terza eta, quarta eta’. Ma soprattutto
di noi come persone femminili. E con il famoso “ parla tu che poi parlo io” del
blog vedrete che ce la faremo benissimo
Cara Roberta.in primis grazie di questa occasione,per scrivere un po' di me.Ho quasi 69 anni e mi trovo in una situazione triste. Mio marito da circa sei anni è in pensione ed ha pensato bene di iscriversi ad una scuola di ballo. Fin qui niente di male,se non fosse che si è invaghito della sua di scuola. Sposata e pure nonna.
ReplyDeleteHa perso letteralmente la testa e in casa non si vive piu'. Pensavo di passare gli ultimi anni facendoci compagnia e in serenità,invece in casa l'aria è irrespirabile.Fa persino uso di viagra,pastiglie trovate nascoste in cantina. Che faccio? Lui non vuole cambiare,la voglia è di spifferare tutto all'ignaro marito. E poi? Forse dovrei compatirlo e pensare che la vecchiaia gli ha dato alla testa. Un abbraccio Anna
La vecchiaia non gli ha dato alla testa, si sta solo comportando come la stragrande maggioranza degli uomini della sua età che vogliono "un'ultima occasione" e di solito se la prendono.
DeleteMa poi tornano tutti regolarmente all'ovile se la moglie non si fa prendere dalle voglie di vendetta.
E lasci perdere anche l'idea di spifferare tutto all'ignaro marito, che probabilmente lo sa già, ma se non lo sa complicherebbe inutilmente le cose.
Ragioni sulle uniche possibilità che ha:
- buttarlo fuori di casa
- andarsene lei
- aspettare, che è la soluzione migliore. Per secoli è stata la tecnica vincente delle donne italiane, e anche la più comoda perché rifarsi una vita verso la 70ina è tutt'altro che facile.
Ma bisogna farla bene, senza scenate né recriminazioni. E se andasse anche lei a scuola di ballo? O magari di nuoto, di ginnastica, di inglese, di computer e poi gli dicesse "preparati la cena da solo, che non ho tempo"?
ciao roberta io sono una lettrice confy ...una confy girl ,ho 54 anni tre figli e un nipotino nato da tre mesi,la tua rubrica mi piace molto e mi diverte il tuo senso ironico nel scrivere le cose...noi confy girl ci incontreremo a roma il 15 magari vuoi conoscerci ne siamo in 70 :-)ciao roberta ....accardo maria
ReplyDeleteci conosceremo senz'altro ma a Roma, questa volta, non posso venire. Non ridere, non saprei a chi affidare il mio cane, e in pensione non ci sta, non mangia e fa degli ululati orrendi. Ma mi organizzerò per la prossima riunione delle Confy!!
DeleteCiao Roberta ho apprezzato la nascita del tuo nuovo blog in quanto già ti leggo sempre su confidenze,a cui sono abbonata. Mi presento, mi chiamo Elda ho 63 anni, infermiera professionale(ruolo che ho svolto per 40 anni)in pensione da due, mi occupo di tenere i miei nipotini quando figli e nuore lavorano; i bimbi sono piccoli, tre anni il maggiore, 16 mesi la bimba e il più piccolo, che sta ancora con la mamma, di soli due mesi. I miei figli(due maschi) hanno 40 anni il maggiore e 34 il minore, le mie nuore 37 e 30.Che tipo sono io? di media altezza e corporatura, capelli da sempre tinti di biondo (da giovane ero castana chiara tendente al biondo)ora se non mi tingessi sarei grigia, porto discretamente la mia età e la saluta è buona. Di carattere sono abbastanza positiva, amo la vita, sono curiosa di tutto ciò che succede nel mondo, amo leggere e camminare. Potrei dirmi soddisfatta se non fosse che ho un marito sempre malato da anni, per carità non cose gravi ma ci sono e condizionano la sua e la mia vita (per fortuna essendo infermiera lo so curare),non voglio parlare delle sue malattie ma, oltre a quelle reali ha pure malattie che sono inesistenti dovute a problemi psichiatrici.
ReplyDeletePurtroppo questo limita anche la mia libertà senza contare i soldi spesi per le cure...che dirti? per fortuna ho un buon carattere, mi accontento di quello che ho e se sono triste un giorno, il giorno dopo sto di nuovo meglio.
Ieri ho trascorso un bel giorno con il mio nipotino di tre anni, l'ho portato allo zoo a PISCINA il parco si trova nel Pinerolese e si chiama ZOOM, è davvero bello gli animali sono tutti molto rispettati, hanno tanta acqua e spazi verdi a disposizione, per ogni animale è stato ricreato l'habitat di provenienza. E' adatto anche ai nonni che accompagnano i bimbi perché ci sono ovunque posti a sedere e luoghi di ristoro, è un po' caro ma il prezzo è giustificato dai costi sostenuti a mantenere un posto così bello e poi i nonni ultrasessantaciquenni hanno il ridotto così come i bimbi ( non ricordo da che età),ora ti saluto ( sono stata parecchio prolissa) con affetto Elda
Non sei stata assolutamente prolissa, anzi. Se avessi dovuto descrivermi io avrei messo molte frasi in più, così invece ti conosco perfettamente e siamo amiche, se permetti!
DeleteDa domani, quando scriverò i miei post, scriverò rivolgendomi anche a te. Un abbraccio da Roberta
Ciao! Sono Gianna ed entro nel tuo blog per la prima volta. Sono abbonata di Confidenze e ho letto della tua idea. Complimenti!
ReplyDeleteOra mi prenderò il tempo di scorazzare fra le pagine per rendermi conto di come è organizzato.
Ho 57 anni, in pensione da 1 anno e mezzo, sposata.
Alla prossima! Saluti.
Ciao Gianna,scorazza, scorazza....e poi fatti ispirare: devi assolutamente inventarteanche tu qualcosa che ti occupi un paio d'ore tutti i giorni, si vive meglio!
DeleteCiao Roberta, io sono Daniela ho 52 anni. Leggo ogni settimana la tua rubrica su Confidenza alla mia mamma di 81 anni che purtroppo soffre di maculopatia alla retina e non legge più. Ti seguirò anche qui con piacere, stiamo ancora ridendo della rubrica su Banderas!
ReplyDeleteUn abbraccio alla prossima
grazie Daniela e grazie anche alla mamma, alla quale faccio tanti auguri. Pero' scrivetemi anche quando non siete d'accordo, è bello per una come me sentire i commenti di chi mi legge, cosi si ragiona, e si cerca poi di offrire qualcosa che piaccia davvvero. Un abbraccio grosso a tutte e due, Roberta
DeleteSalve,
ReplyDeleteho da poco cominciato a leggere la Sua rubrica su Confidenze (rivista che di tanto in tanto "sottraggo" a mia madre che ne è abbonata) e mi è venuto in mente che, una persona di esperienza come Lei appare, possa esser perfetta a darmi un suggerimento.
Quello che mi preme è un problema che purtroppo credo attanagli una sempre più cospicua quantità di giovani, ovvero il lavoro!
Ho già 29 anni e non posso dire di aver trovato ancora un posto di lavoro degno di esser chiamato tale..ho svolto tanti lavoretti fin dall' età di 16 anni, dai classici degli adolescenti come il volantinaggio a quelli che praticamente ogni studente universitario non figlio di papà ha fatto almeno una volta nella vita: cameriera, baby sitter, ecc.
L' ultimo, che è stato anche il più duraturo (ben un anno!) e stranamente non "in nero", è stato il prestar servizio come volontaria del Servizio Civile Nazionale presso l' Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Questo il mio percorso scolastico: dopo il diploma di maturità artistica mi sono iscritta alla facoltà di Beni Culturali dell' Università del Salento per un corso di laurea triennale, scelta alla quale ero indirizzata ben prima di terminare gli studi di scuola superiore, dato il mio interesse per l' arte e le discipline umanistiche.
Finito, purtroppo in ritardo a causa mia lo ammetto, il mio percorso di studi, con piccole esperienze nel corso di esso, come ad esempio i sei mesi di Erasmus a Lisbona, avevo già presagito da tempo che sarebbe stato ostico trovar lavoro nel mio settore d' interesse, ed in fatti così è stato. Non so più quanti curriculum ho inviato ne a quanta gente mi sia rivolta e quanta angoscia e chissà che altro ho dovuto subire.
Dopo una pausa di un anno nel quale ho vissuto varie esperienze, come il mese trascorso in Inghilterra a cercare per lo meno di apprendere l' inglese, mi sono iscritta ad un corso di laurea magistrale in Archeologia all' Università di Firenze.
Ora manca un anno dal termine del mio percorso di studi, ma ciò che si prospetta all' orizzonte non è per nulla roseo. Comincio a darmi da fare da adesso nella ricerca di un lavoro per non trovarmi come dopo il conseguimento del primo livello di laurea, ma ricevo ben poche risposte e tra l' altro per nulla soddisfacenti.
Ho spesso fatto ciò che la società chiede affinchè un individuo venga inserito al suo interno: mi sono laureata, ho fatto esperienza all' estero, parlo quasi quattro lingue (italiano, portoghese, spagnolo e un inglese un pò maccheronico), faccio volontariato (tra l' altro sono volontaria della Croce Rossa Italiana), uso discretamente il computer e ho un certo numero di esperienze "collaterali" che mi hanno accresciuto e forgiato facendomi diventare la persona che, nei pochi momenti positivi, ringrazio di essere.
Ma tutto ciò evidentemente non basta, e ciò che più mi fa rabbia è l' idea di aver "sprecato" tutto questo tempo.
Non so davvero che altro escogitare per essere apprezzata per quel poco che so fare e non vorrei buttar via tutto per mettermi a fare un qualsiasi lavoretto solo per andare avanti; mi spiego meglio, non che non pensi che qualsiasi lavoro, purchè legale e dignitoso sia da buttar via, soprattutto con i tempi che corrono, ma di questi lavoretti come spiegavo ne ho già fatti a mio avviso anche troppi, ora cerco qualcosa di meglio: è sbagliato volersi affermare nella vita?
ReplyDeleteE' vero che il lavoro nobilita l' uomo, ma secondo me con questa scusa quelli che fanno i lavori di un certo prestigio campano sulle spalle dei poveracci che si spaccano la schiena per pochi soldi.
Se qualcuno dei lavori che ho svolto finora mi fosse davvero piaciuto magari avrei mollato tutto e avrei continuato su quella strada, ma nessuno di essi mi ha mai gratificata ne dato il miraggio di una possibile crescita tanto professionale quanto umana.
Sono fortunata perchè i miei genitori hanno sempre aiutato me e mia sorella, la quale è messa un pò meglio perchè, essendo laureata in lingue, qualcosina la trova, anche se nulla di che, ma direi che è ora di contare sulle proprie forze, anche perchè i miei non sono più giovanissimi e premono affinchè le figlie si realizzino in tutti gli ambiti, perciò oltre alla mia personale angoscia porto addosso anche quella degli altri.
Mia madre è casalinga, mentre mio padre ha un' officina meccanica nella quale continua a lavorare, pagando regolarmente le tasse, nonostante sia in pensione, e mi sono chiesta se non fosse stato meglio ereditare il suo mestiere, ma trova giusto dover esser costretti a far qualcosa che non ci piace solo perchè la fuori c' è una brutta bestia chiamata crisi?
Con alcuni amici pensavamo di aprire un' attività, ma come saprà non solo la cosa è rischiosa e richiede una certa cautela, nonchè preparazione e un minimo di sforzo economico, ma è anche un' esperienza che non vorrei intraprendere ora che in campo lavorativo ho maturato così poco tempo.
In definitiva sarà infantile e ridicolo a dirsi ma a quasi trent' anni non so ancora bene cosa fare della mia vita ed è per questo che cerco "appigli" e speranze e le provo un pò tutte, come rivolgermi a gente più matura come Lei. Ho sentito dire che un tempo ad esempio, per fare il giornalista, ciò che più contava era saper scrivere; ora mi sembra che se non hai una laurea in una buona università, nonchè master e roba del genere sia in Italia che all' estero e una certa esperienza nel settore sei tagliato fuori (ed anche questa carriera, che era tra i miei maggiori interessi al di là del mio campo vero e proprio, può andare a farsi benedire, nonostante abbia sempre ricevuto i complimenti per quanto bene sapessi scrivere e per le idee, ed ho anche partecipato ad un premio giornalistico a Firenze ma non ne ho cavato un ragno dal buco).
La delusione maggiore, oltre che per me, è per i miei genitori, che hanno speso denaro e fatica per farmi studiare ma non ne hanno tratto soddisfazione.
Mi chiedo se sia giusto continuare ad illudere tanti giovani facendoli iscrivere a corsi li laurea che non garantiscono posti di lavoro; lo trovo ipocrita da parte dello stato e mi sembra servi a pagare gli stipendi di chi c' è dietro.
Non so se Le capita spesso di tediarsi con gente che come me Le parla di argomenti simili o se invece sono la prima ad esporglieli, ad ogni modo mi piacerebbe avere riscontri per capire se e dove sbaglio e magari ricevere un punto di vista vincente che non avevo mai considerato.
La ringrazio per l' attenzione e Le mando un in bocca al lupo per il blog!
Patrizia
difficile srivere solo poche righe di risposta a una lettera equilibrata come la sua. Ma cosa le dico, che è sfortunata’ Ci sono alcuni milioni di ragazzi come lei, se dovessi farle un appunto ( ma non è il caso, lo faccio tanto per farle capire che ci sto ragionando) le direi che forse ha sbagliato a non interessarsi anche a qualcosa di diverso di quei “beni culturali”, fra liceo e università, che ha fatto,Se si fosse interessata anche a qualcosa d’altro (cito a caso, lingua portoghese alla perfezione, giardinaggio, restauro..) avrebbe oggi più frecce da lanciare con i suoi curriculum. In quanto al giornalismo, lasci perdere: ci sono tanti giornalisti a spasso, al giorno d’oggi, che non è il caso di andare a ingrossare la fila. E la laurea serve, più un master, insomma 5 anni buoni. Ho una nipote un po’ più giovane di lei che è stata fortunata, ha risposto a un bando appeso in bacheca della sua università mentre stava facendo un master di economia ed è stata presa da un’azienda che offriva uno stage di 6 mesi, anche pagato nella sezione marketing, Ma non so come andrà a finire dopo, se la terranno o no, almeno però si sarà fatta dell’ esperienza. Ha mai provato aprendere in considerazione l’idea di lavorare all’estero?Sa l’italiano, il portoghese, se studiasse un po’ di tedesco….siamo tornati al periodo degli emigranti che partivano con la valigia di cartone, ma non bisogna vergognarsene,ce ne sono che hanno fatto fortuna su al nord Europa, magari a Berlino dove gli italiani sono molto numerosi, e amati. E poi,è sempre più gratificante che rimanere in casa a farsi mantenere
DeleteNon me ne voglia, altro non so cosa dirle, ma lo penso davvero, abbia coraggio e parta se non ha legami amorosi
L'ho sentita più volte quest'esortazione ad emigrare e probabilmente, se non l'ho ancora definitivamente fatto (pur avendoci provato), la stupida sono io, che tra l'altro non ho neppure legami amorosi che mi ostacolino.
ReplyDeleteEppure penso che non sia questa la soluzione, penso che se ce ne andiamo la diamo vinta a chi, dall'allontanamento di una mente pensante (e parlo di chi è emigrato davvero), possa solo trarne vantaggi. Ripenso ad una frase, mi pare fosse di Italo Calvino: "un paese che distrugge la scuola non lo fa mai solo per soldi, perchè le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un paese che demolisce l'istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da temere".
Comunque non è che mi vergognerei a partire con la valigia di cartone, come a suo tempo fecero mio padre e la sua famiglia, pur avendo un curriculum più pieno del loro a quei tempi e pur essendomi anche occupata d'altro oltre che di studio, così come scritto nel precedente intervento.
Concludo dicendo che in un paese come l'Italia, che ha di gran lunga la percentuale di beni culturali (già, quelli di cui mi sono tanto occupata al liceo e all'università) più alta al mondo, per non addentrarci troppo nella questione, trovo assurdo che gente preparata in questo campo non ci possa lavorare; è stato detto mille volte che potremmo vivere solo di questo, eppure si continua a fare orecchie da mercante.
Probabilmente mi sbaglierò, magari ho già perso la guerra mentre sono ancora convinta di combattere la battaglia, ma questo forse lo scoprirò solo in là.
Grazie comunque per la risposta ed auguro a sua nipote di riuscire la dove molti hanno fallito.
Insisto, abbia coraggio. E vada, se può: si compri almeno un bel biglietto low cost da 30 o 4o euro e vada a vedere come stanno davvero le cose là, a Berlino piuttosto che ad Amsterdam,Si informi in prima persona all'ambasciata di quali possibiità ha un'italiana in un museo piuttosto che in un ufficio. E poi decida, sarebbe brutto dover dire, fra qualche anno che avrebbe potuto farlo, ma non l'ha fatto. E se ne freghi di darla vinta a qualcuno, pensi a sè.Io, se fossi giovane tenterei, qui è davvero così difficili
DeleteSono Filippina. Lavoro come badante per una signora di 96 anni. Abbiamo un abbonamento di Confidenze.Mio tempo libero leggo. Ho notato nel mio quaderno suo blog e sono davvero felice.
ReplyDeleteVoglio solo chiedere per favore, scrive anche qualche ITALIAN IDIOMATIC EXPRESSIONS. Perche molti parlano cosi e leggo anche nel Confidenze revista.
Scusami per mio italiano. Sono solo 8 anni qui e studio la lingua leggendo solo.
Grazie mille. Auguri.
cara Filipina, scusi il ritardo nel rispomdere (mi scrivomo in tante!), e non si lamenti dell'italiano. Si fa capire benissimo, e questa è la cosa che conta, cercherà di pensare qualche idiomatic expressione glielo scrivero'. Sa per esempio cosa vuol dire " non dire quattro..."?E' un proverbio che termina "...se non l'hai nel sacco" e significa non dire le cose se non sei sicurissima che siano vere.E adesso vado a pensarne qualcun'altra!
DeleteComplimenti signora la seguo sempre su confidenze
ReplyDeleteCara Roberta, il tuo Blog è molto interessante e lo seguo tutti i giorni. Continua così.
ReplyDeleteMPZ
grazie, grazie!
DeleteCiao Roberta, complimenti per questo blog. Se permetti ti scrivero' per farmi conoscere. Molti cordiali saluti.
ReplyDeleteBuonasera Roberta, mi chiamo Maria Teresa, ho 63 anni, in pensione da tre. Leggo Confidenze da quando sono stata in grado di... leggere! Mia Mamma lo comperava sempre e dopo che lei è mancata 15 anni orsono, ho continuato a comperarlo ogni giovedì perché mi sembra un filo che mi tiene unita a lei. Non leggo tutto, ma la sua rubrica, la pagina della poesia, l'editoriale di Susanna Barbaglia, la rubrica di don Luigi e quella di Rita Parsi sono i miei preferiti.
ReplyDeleteL'idea del blog è ottima. Serve per tenersi informate ma soprattutto per spiegare a noi stesse che non siamo sole in questo mondo di .....anta! Abbiamo tutte piùo meno gli stessi problemi e lei con la sua rubrica ed il suo blog ci aiuta ad affrontarli con maggior serenità, un pizzico di ironia e un pò di saggezza.
Grazie, prosegua che sarà sempre seguita. Mi permetta un abbraccio anche se virtuale, Maria Teresa
grazie Maria Teresa, anche mia mamma leggeva sempre Confidenze, è per questo che ci lavoro così volentieri, e sono onorata di essere messa insieme a don luigi , alla Parsi e a Susanna, che è una mia grande amica, e due anni fa siamo andate insieme in India a trovare i bambini della Care & Share. Ed è uno dei più bei ricordi della mia vita. U abbraccio
Deletecara Roberta sono Lucia ed oggi ho scoperto il tuo blog; non sono eccessivamente esperta di pc , per cui vorrei sapere se sto scrivendo nel riquadro giusto! Per cortesia mi fai sapere ? Il mio indirizzo è : luciamasciullo@alice.it
ReplyDeleteCara Roberta, ti leggo su Confidenze dal primo giorno e su questo blog sara' una gioia. Mi sei piaciuta da subito. Ammiro i tuoi frizzanti scritti. Sono saggi, brillanti, ironici, divertenti e assai utili. Per me sei una fonte inesauribile di notizie. Grazie per esserci. Mi chiamo Elisa, ho gli occhi azzurri, 69 anni e vivo a Roma. All'eta' di 9 anni, causa meningite, sono diventata sorda al 100%. Placata la disperazione, con l'aiuto dei miei genitori, me ne sono fatta una ragione. Non essendo tipo da piaggersi addosso mi sono data subito da fare. Pur riluttante, per la perdita della liberta', ho accettato di frequentare un Istituto per sordomuti. Dove ho imparato la lettura labiale, conseguito la licenza elementare, il diploma di taglio e cucito e quello di dattilografia. A 20 anni sono stata assunta come dattilografa in un Ministero. Ho fatto per 9 anni la pendolare perche' con la famiglia abitavo fuori Roma. Ho. Conseguito la patente B, mi sono sposata, ho messo al mondo una figlia e l'ho cresciuta con gioia, amore e responsabilita'. Sono andata in pensione, mi sono separata, ho divorziato, voltato pagina e ricominciato da capo. Non sono nonna. Forse, quando meno me l'aspetto,, lo saro'. Il mio handicap, si sa, isola dalle persone. Ho incontrato piccoli e grandi ostacoli da superare o aggirare. Nessuno mi ha regalato niente.. anzi chi ha potuto si e' divertito a mettermi in difficolta'.Ma non importa."quel che non ti uccide, ti rende piu' forte". Si dice. No? Quando dicevo che non ci sentivo, in tanti sguardi ho letto commiserazione e fastidio. All'inizio me la prendevo, poi ho pensato che erano loro ad avere qualche problema. Se solo si informassero un po', saprebbero che ci sono persone sorde che riescono a diplomarsi o addirittura a laurearsi e possono costruirsi una vita di tutto rispetto (penso al film Anna dei miracoli, quella bimba era anche cieca ) Non voglio dire che non ci sono difficolta, le incontriamo tutti, per una come me, un po' di piu'. Vivo sola, ma la mia giornata e piena. Il tempo e' tiranno, non mi basta mai. Amo leggere. Divoro libri piu del pane. Leggo riviste, giornali, seguo in tv dibattiti e film se sono sottotitolati. Mi tengo informata su cio' che succede vicino e lontano:la legge non ammette ignoranza. Nonostante tutto sono orgogliosa della mia vita. Non ho permesso alla sordita di prendermi in ostaggio, allenando la mente alla ribellione, abbandonando i pensieri cupi, concentrandomi sulle bellezze della natura e sulle persone a cui voglio bene. Scusa la lunghezza di questo scritto, gli sbagli di grammatica, punteggiatura, sintassi ecc..ecc..Non voglio dar fastidio, solo segnalare che al mondo ci sono anch'io e farmi conoscere. Grazie per questo blog che mi ha permesso di esprimere emozioni e pensieri. Con affetto le invio molti cordiali saluti .
ReplyDeleteCara Roberta, uffi ....uffi... e' da poco che uso il talbet, mentre scrivevo non ricordando come si fa ad andare a capo allora ho usato la bara spaziatrice, ho esultato vedendo che funzionava e invece a testo pubblicato e' tutto appiccicato ..che delusione . Perdonami...alla prossima faro' meglio. Certo scrivere qui non e' come quando scrivevo con la macchina da scrivere. Un bacio e buona serata.
ReplyDeleteAnch'io la prossima volta farò meglio; me lo dico ogni volta che faccio pasticci, ma non succede mai...mi capita solo di ritardare le mie risposte, come ho fatto stavolta, scusa!
DeleteCara Roberta, eccomi di nuono . Ho appena finito di leggere la tua pagina su Confidenze n.41 del 15 ottobre 2013, in cui ti cimenti in nuove ricette..e mi permetto di segnalarti il blog di cucina di mia figlia http://www.myricettarium.com/ la sua e' una cucina semplice e fantasiosa . Per i commenti che riceve piace molto. Prova a darci un'occhiata e a rilasciare un commento per dire la tua opinione. Buon fine settimana . Un bacio.
ReplyDeleteciao roberta io sono silvana sono nata 64 anni fa a tripoli. Sono italiana anche se non mi sento nè italiana nè araba. Ormai ho concluso la mia vita e ancora non ho capito quale sento come mia terra. Di sicuro sono senza radici e la cosa non è proprio bella. C'è di peggio. Sono sposata ho 2 figli e 2 nipoti. Ti leggo con vero piacere. Auguri per tutto
ReplyDeleteBuonasera Roberta, mi chiamo Francesca, ho 54 anni, vivo in Svizzera dal 1979.
ReplyDeleteLeggo confidenze dall'età di 15 anni. Trovo la tua pagina molto interessante.Sono molto contenta del blog che ci da la possibilità di conversare direttamente con te e leggere suggerimenti e consigli. Ho lavorato 17 anni per la compagnia aerea Swissair. Ho girato il mondo e ne sono pienamente felice. Sono sposata e ho 2 figli. A maggio sono diventa nonna di una bimba. Ti auguro buon lavoro e ti saluto cordialmente.
Ciao, mi presento: sono una casalinga di 65 anni (anch'io con due figli e tre nipoti). Non ho amiche e leggerti su Confidenze mi fa sentire un po tua amica. Condivido sempre quello che scrivi, quindi penso che saprai ascoltare il mio sfogo. Mia nuora, dopo tanti anni di studio si è laureata in Giurisprudenza. Si sono sposati e sono andati a vivere a Milano. Hanno un bimbo di due anni e mezzo, si è iscritta all'albo e paga di tasse 3250 € l'anno. Il paradosso è che nonostante abbia ottenuto l'abilitazione per l'esercizio della professione, le danno500 € al mese. Prendere o lasciare, questa è la risposta. Che indignazione!!! Ha 36 anni, esce da casa alle 8 e rientra alle 19. Il bambino va all'asilo (a pagamento perché non ha ancora tre anni). Poi c'è da pagare la tata per coprire le ore scoperte, poi c'è l'abbonamento, poi c'è l'abbigliamento perché si sa.....devi essere impeccabile per fare l'avvocato. Noi siamo di Palermo ed il loro trasferimento è stato una scelta obbligata. Non pensavo certo che lavorando in due sarebbero diventati ricchi (con i costi della vita), ma mai!!! avrei immaginato che sarebbe mancato loro anche l'indispensabile. Mia nuora adesso, vorrebbe cancellarsi dall'albo per non pagare più queste tasse assurde (sarebbe la fine di una carriera prima ancore di cominciare). Ha cercato lavoro in altre direzioni, niente!!! C'è troppa crisi!!! Oggi per avere quello che ti spetta devi avere i Santi in Paradiso. Risultato: a lei è venuta la gastrite (a me la depressione). Perché, in questa società, i giovani seri e volenterosi non vengono premiati? Perché lo chiamano progresso se tutto va indietro? I media dicono "nascita zero" e per forza, è un lusso avere un bambino, è un lusso mangiare, è un lusso lavorare, è un lusso avere una casa (pagano 950 € di affitto). E' un lusso anche respirare. In America fanno i corsi di sopravvivenza, ma.....non c'è già una lotta alla sopravvivenza? Oltre alla rabbia mi affiora una sola parola: VERGOGNA!!!!!. Oggi domenica non vado a votare!!!! Loro un altro bambino lo vorrebbero (ma rimarrà una chimera). Sono delusi, spaventati, arrabbiati e intanto l'orologio biologico va avanti. Mi fermo!!!!! Perché mi sento un fiume in piena.
ReplyDeleteGrazie per avermi letto Anna
Ciao Roberta, ti seguo sempre con molta attenzione. Ciò che hai scritto stamattina, sul rientro a Milano, mi ha colpito. È successo pure a me, ho tentato di cambiare, seppure per necessità di assistenza dei miei genitori, mi sono trasferita in provincia. Sono stati in assoluto i più brutti anni della mia vita. Non riuscivo ad inserirmi da nessuna parte, neppure con i corsi in piscina, ero sola, ignorata da tutto il gruppo. Combinavano cene a cui, io, non sono mai stata invitata. Aperitivi....appena possibile sono rientrata nella mia amata Torino giurando che mai più la lascerò. Qui ci sono i figli, nipoti, parenti e amici storici. Ho ripreso a vivere
ReplyDeletecara roberta,sto tentando di comunicare con te nel blog spero di farcela ,rispondimi,ciao grazie.rosa
ReplyDeletesalve signora Marioni, mi chiamo Felice Diego Licopoli, sono un giovane scrittore. LA contatto in quanto, essendo lala mia terza pubblicazione, non ho ancora avuto un riscontro positivo, e nonostante faccia il possibile, mi trovo davanti una strada in salita. Onde le potess einteressare, apprezzerei molto un aiuto da parte sua nella sponsoriazzaione delle mie opere, le lascio i miei recapiti
ReplyDeletelicopolidiego@gmail.com
cel.3318363639
nell'attesa di una sua cordiale risposta le porgo distinti saluti
Cara Roberta
ReplyDeleteGrazie di tutto
Elisabetta